Chiuse il portello senza guardare e si abbandonò al silenzio dello spazio. Le stelle sarebbero state fino alla fine la sua buona compagnia.
FINE
La
guardò un'ultima volta, per ricordare. Poi sparò e il mondo si
spense, insieme alla luce nei suoi occhi.
FINE
Lasciò
cadere i fiori, poi lesse per l'ultima volta quel nome estraneo:
ADOLPH SPENCER 1952 – 2010. "Addio Jake" pensò, e si
voltò, per non tornare.
FINE
La
baciò con delicatezza, lei si abbandonò tra le sue braccia.
Danzarono nel cuore del tramonto, la loro notte sarebbe durata per
tutta la vita.
FINE
Il gatto esamina con calma il quartiere
assolato poi con un guizzo si infila sotto a un cespuglio. Gli
irrigatori temporizzati di villa Belfiore si accendono e iniziano a
sparare tondi arcobaleni d'acqua. Raccolgo il giornale, eseguo
qualche allungamento, con calma. Se solo tu potessi vedere, Brigitte,
che splendida giornata!
FINE
Sanguinava.
Si appoggiò al muro con la schiena, le gambe non lo ressero. Scivolò
a sedere, lentamente. Gli bruciavano gli occhi ma non osava toccarli
con le mani inondate di frammenti di cristallo.
Ce
l'ho fatta, Mishima – pensò – Li ho presi.
FINE
Lanciò
il pugno verso il cielo gridando il suo nome, i cento sopravvissuti
gli fecero eco con un boato dal ponte della Kobayashi.
FINE
Attento
– disse – ti riconosceranno. Specialmente adesso che ha smesso di
piovere.
FINE
Trovò
le chiavi della moto e le sigarette, poi prese una birra dal frigo-bar. Prima di andarsene si
avvicinò di nuovo alla ragazza e le disse: «Bambola,
sei stata grande».
Lei
lo colpì con un pugno.
FINE
Qualche
tempo dopo andai a trovare la Dottoressa Borrough all'ospedale. Stava
seduta nel letto, sommersa da mazzi di fiori, lettere e cioccolatini.
Mi sorrise alzando un sopracciglio. «Come
vedi, Ralph, le lancette girano di nuovo all'indietro.»,
disse, «possiamo
iniziare di nuovo, e potremo farlo ogni volta che vorremo».
FINE
Entrai nella sua stanza, chiusi la
porta con due giri di chiave. Sedetti. Infine, c'era solo da
aspettare.
FINE
Shae si fermò di fronte al lavabo,
mise le mani a coppa e bevve, bevve a lungo, finchè la gola le fece
male e lo stomaco sembrò scoppiare. Poi tornò fuori, e affrontò la
notte.
FINE
L'onda d'urto ci travolse
e ci scagliò addosso di tutto. Volammo e battemmo numerose volte
prima di perdere i sensi. Quando aprii gli occhi Beth mi stava
guardando. «Siamo stati
fortunati.»
dissi. Ma i suoi occhi si assottigliarono. «Non chiamarla fortuna,
Robert.» mi rispose. Poi mi cinse la gola con entrambe le mani e
iniziò a stringere.
FINE
Di una cosa sono sicuro: se un giorno
Hans dovesse tornare a sfidare le marmose della
parte Nord del Klam Puthra, io sarò con lui per raccontarlo.
FINE
Rise fino alle lacrime continuando a
tenere in mano l'orologio rotto.
Avevi ragione tu - gridò – come
sempre, diavolo di un Brewster!
FINE
Janus
guardò il cielo che schiariva godendo della lieve brezza che si
stava alzando. Poi si voltò verso il suo amico. Disse: - Possiamo
andare adesso. - Il lupo si alzò lentamente e si avviò zoppicando
nel sentiero che portava fuori dal bosco.
FINE
Per Chiara ho inventato le "fini di storie che non esistono" e solo per lei finora ne ho scritte, ma
sono certo che non le dispiacerà per questa piccola eccezione.
Questa, in fondo, è la sera di un giorno feriale, e domani mattina tornerò al lavoro. Presto. Perciò qualsiasi cosa mi va perdonata.
Questa, in fondo, è la sera di un giorno feriale, e domani mattina tornerò al lavoro. Presto. Perciò qualsiasi cosa mi va perdonata.
FINE
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