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martedì 5 giugno 2012

Capitolo 03 – La parte difficile è la più bella

Non ero un grande tifoso di Valentino Rossi ai tempi in cui vinceva nelle gare delle basse cilindrate. Fui contento in seguito quando vinse il titolo mondiale nella classe 500cc, poi lo detti per scontato quando proseguì con tante vittorie di tanti mondiali in classe MotoGP.
Iniziai ad apprezzare veramente il personaggio quando perse un mondiale facile contro Nicky Hayden, e poi quando l'anno dopo nulla potè contro il sorprendente Casey Stoner che guidava la Desmosedici Ducati. Stimolò finalmente il mio animo tifoso nel momento in cui seppe riprendersi il titolo, per due volte, contro avversari giovani e velocissimi, affamati di vittoria. In questa parte della sua carriera le gare di Rossi furono da antologia, con manovre impossibili e vittorie da cuore strappato. Mi resi conto che il pilota stava entrando nella leggenda.
Poi danneggiò varie parti del suo corpo corpo prima e durante la stagione 2010; disputò in modo comunque inaspettatamente buono l'anno più difficile della sua carriera, chiudendo con vittorie, podi e gare degne del suo nome.

Poi arrivò l'inverno.

Perchè a questo punto il Folle, messo a posto alla meglio il fisico, decise di sfidare il dio delle corse e di andare a guidare una Ducati. Scoprì presto che la bella moto italiana altro non era che la pallottola d'argento che il destino aveva preparato per lui: la sua anti-moto, il mezzo che non avrebbe potuto guidare con la consueta grandezza. Il mezzo che avrebbe guidato peggio di chi lo aveva preceduto. Impensabile, inimmaginabile.
Iniziò qui la fase romantica della carriera di Valentino. Dopo la supremazia, le sfide di fuoco e le vittorie ottenute "con quel qualcosa in più" che solo certi piloti hanno, arrivarono le sberle. Il campionissimo non vinse più, anzi si infilò in un baratro di modifiche inefficaci, di settaggi che non funzionavano, di gare vissute da figurante. Valentino venne messo in dubbio dal mondo.
Valentino poi perse un amico sulla sua stessa pista, il fortissimo Sic, e il mondo delle corse perse un certo futuro protagonista. Valentino corse sopra il dolore e proseguì, ma le prestazioni peggiorarono, e ancora.
Se si dovesse fare un film su Valentino Rossi, questa sarebbe la parte di cui il regista si dovrebbe innamorare.
Da dove viene la forza di arrivare al traguardo?

Le Mans, 2012. Piove, e la Ducati va forte sul bagnato. Jorge Lorenzo fugge per vincere, il suo è un altro passo. Rossi parte settimo ma avanza subito, sta con il gruppo dei primi. Battaglia e si lascia indietro il veloce Dovizioso e l'arrembante Crutchlow, che cadono cercando di stare al ritmo. Davanti c'è il secondo, e il secondo è Stoner. Il campione del mondo, il pilota più veloce, forse di tutti i tempi. Ma che non ha mai saputo battere Rossi in battaglia. Il Campione lo sa. Lo raggiunge. Sorpasso, controsorpasso, ancora uno. Rossi batte Stoner, Rossi è secondo sul podio.
Questo è il momento del film con la colonna sonora migliore.

foto da motogp.com

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