Premessa alla nuova stesura:
Purtroppo il testo originale di questo post, scritto sul retro di alcuni fogli di documenti di lavoro, è andato perduto. Come succede in questi casi, il fastidio di dover ricreare qualcosa che era uscito spontaneamente da un sonnolento viaggio di ritorno ha dato vita a un testo che ripropone in modo meccanico, sintetico e cialtrone quello che c'era scritto sui fogli, quindi di molto impoverito. Per questo motivo non sono soddisfatto.
Credo che valga lo stesso la pena di proporre il mio commento su questo libro in questo capitolo 09 della trascrizione dei fogli dal treno di giugno, quindi ecco qua. Credo che, anche se peggiore dell'originale, mantenga intatto il nucleo di quello che volevo dire.
attenzione ad eventuali spoiler. Ho scritto diverse cose "sensibili",
credo.
Stephen King, non ti leggo da anni. Il re
dell'orrore, causa di tante nottate da teen-ager passate a leggere nel
letto, decidendo di non spegnere la luce.
King arriva di nuovo con la sua prosa
sciolta, semplice e coinvolgente, e sorprendentemente mi lascia sul comodino
un racconto sui viaggi nel tempo.
Ha quindi ha l'ardire di invadere il
mio genere preferito? La fantascienza!? Attento a te King, io sono un esperto.
Sono un avido consumatore di Urania. Per me Isaac Asimov è una
divinità, Ray Bradbury un monumento, Arthur C. Clarke un re. Attento
perchè sono un profondo conoscitore di flussi temporali, di
astronavi gravitazionali, di androidi, alieni e dimensioni parallele.
Vediamo, tu mi vuoi raccontare di Jake
Epping, un professore in una scuola del Maine (non avevo dubbi che
avresti scelto il tuo maledettissimo Maine) che viaggia nel tempo. Va
bene, ti leggerò. Ma se questo "11/22/63" non mi piacerà,
parlerò male di te a tutti e ti farò una pessima pubblicità.
(qualche tempo dopo...)
Bello, mi sono divertito molto.
Sembra proprio che King si sia documentato come uno studente secchione per scrivere dell'insegnante che si lascia convincere ad
andare a vivere la sua vita nel passato allo scopo di impedire
l'assassinio di John
Fitzgerald Kennedy.
Devo ammettere che King si destreggia
bene tra alcuni luoghi comuni fantascientifici, tipici del racconto del viaggio nel tempo, che tira in ballo: dal butterfly effect al Giorno della Marmotta (vedi film culto, anzi
capolavoro, "Groundhog Day", in italiano "Ricomincio
da capo" con Bill Murray).
Il balzo nel tempo è concepito come una cosa un po' magica, King bypassa serenamente qualsiasi spiegazione
scientifica. Niente macchina del tempo alla H.
G. Wells nel racconto, ed è giusto così, in fondo King ha
sempre scritto di cose misteriose ed inspiegabili.
Ma tutto questo è una cornice. King
circonda con spostamenti temporali e caso Kennedy un dipinto che
raffigura la vita nella provincia americana negli Stati Uniti
d'America negli anni a cavallo tra '50 e '60 del ventesimo secolo, periodo
di cui deve essere seriamente innamorato, vista la passione con cui lo vive attraverso i viaggi del suo protagonista.
Il protagonista Epping si spoglia
rapidamente dei panni di uomo del ventunesimo secolo ed abbraccia il passato
come se fosse il paese delle meraviglie, un mondo ingenuo e a misura
d'uomo, dove la vita viaggia a un ritmo più lento, anche se duro,
pericoloso e ancora incosciente degli storici problemi
sociali americani, nodi che all'epoca stanno ancora venendo al
pettine.
E in questo romantico mondo perduto Epping si innamora, ed è questo il vero dramma del racconto.
Epping consce una donna che, mese dopo mese, pagina dopo pagina,
diviene la sua ragione di vita. Una tipica donna dei racconti di King, bella e sofferente, tradita dal destino.
Jake Epping si innamora di una donna di un altro tempo, ma presto si accorge che vivere in un tempo diverso equivale a vivere in un'altra realtà e che unirsi a una donna di un'altra realtà è un atto inaudito, folle, che violenta le leggi
dell'universo. Epping intuisce con orrore che innamorarsi di qualcuno che non dovrebbe esistere nella propria vita è una cosa che distrugge le leggi della logica, gravissimo, quanto cambiare la storia e impedire che JFK venga
ucciso.
La storia di Jake e Sadie è il nucleo
centrale del libro, una grande storia di un amore perduto nelle pieghe del tempo, e in questo King mi ha sorpreso moltissimo perchè non
ricordo parti romantiche altrettanto ben riuscite nelle altre sue
opere, almeno in quelle presenti nella mia libreria.
L'autore affida l'esistenza di
tutto il creato al cuore del suo protagonista, il professore di scuola Jake Epping e alla fine, quando il giocattolo è ormai rotto e i ricordi si sono trasformati in meri sogni, implicitamente chiede ai lettori: voi cosa avreste fatto al posto di Jake?
Io lo so.
Bel libro.
Grazie Papà per avermelo passato!
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